Successivamente, alcuni altri studiosi (Marastoni, Marion, Castex, Frale) hanno ritenuto di identificare l’impronta di alcune scritte ai lati del viso.
In entrambi i casi le osservazioni si basano su fotografie ottenute con pellicole che generano falsi toni di grigi e trame casuali nelle quali, dopo una serie di elaborazioni, l’occhio tende a riconoscere elementi coerenti che in realtà non ci sono (immagini e lettere, in questo caso): è il fenomeno detto pareidolia.
Spettroscopia Raman: 200 a.C. ±500 anni.
Analisi meccanica multi-parametrica: 400 d.C. ±400 anni.
Ipotesi, tentativi, mistificazioni
Per spiegare la formazione dell’immagine sono state avanzate le ipotesi più disparate: alcuni hanno perfino tentato di replicare l’immagine sindonica con mezzi semplici (dal bassorilievo riscaldato alla pittura), a disposizione anche nei secoli passati, sostenendo che la Sindone sia un falso confezionato nel Medioevo.
- l’immagine risiede nello strato più superficiale delle singole fibrille di lino
- l’immagine non deriva da bruciatura o strinatura
- l’immagine non è dipinta
Nessuno di questi tentativi ha però prodotto risultati assimilabili all’immagine presente sulla Sindone di Torino, che resta un enigma anche per la scienza moderna.
Perché è difficile accettare che la Sindone sia antica?
Il 21 aprile 1902 il biologo agnostico Yves Delage, in una conferenza a l’Académie des Sciences di Parigi, affermò che l’Uomo della Sindone secondo lui era Gesù di Nazareth. Si scatenò una reazione tale che la relazione non venne accettata per la pubblicazione nei Comptes rendus. Delage, amareggiato, commentò:
“Se, invece di Cristo, si fosse trattato di Sargon, di Achille o di un qualsiasi faraone, nessuno avrebbe trovato qualcosa da ridire. (…) Sono stato fedele al vero spirito scientifico nel trattare questo tema, avendo l’unica preoccupazione per la verità, senza curarmi se avrebbe toccato o meno gli interessi di qualche gruppo religioso. E sono coloro che sono rimasti influenzati da questa preoccupazione che hanno tradito il metodo scientifico. Non ho assolutamente fatto un’opera clericale, perché il clericalismo e l’anticlericalismo non hanno nulla a che fare con questa questione. Considero Cristo come un personaggio storico e non vedo perché ci si scandalizzi del fatto che ci sia una traccia materiale della sua esistenza”.