Cos’è la Sindone per il Vangelo?


«Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò» (Mt 27,57-60)
 
«Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro» (Mc 15,46)
 
«Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto» (Lc 23,53)
 
«Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù… Vi andò anche Nicodemo … Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura» (Gv 19,38-40)


Cos’è la Sindone per la fede?

La tradizione cristiana ha sempre considerato questo Telo come la sindone in cui fu avvolto il corpo di Cristo, così come descritta nei Vangeli, e nella quale il Suo corpo rimase dalla sera del Venerdì Santo fino all’alba di Resurrezione, il mattino di Pasqua.
S. Agostino (De Trinitate, IV,6): «Dall’ora della morte fino al mattino della Resurrezione vi sono quaranta ore».

Tale computo tradizionale del tempo trascorso da Gesù nel sepolcro, avvolto nella sua sindone funeraria, prima della Resurrezione, corrisponde a quanto suggerito dalle analisi scientifiche, in particolare dagli studi anatomo-patologici, condotte sulla Sindone di Torino.

 

«La croce vivo e mortale ricevendolo, morto lo diede et essangue; ma la Sindone, che morto ed essangue lo ricevè, vivo, anzi glorioso e trionfante lo restituì»
(Agaffino Solaro di Moretta, Sindone evangelica historica et theologica, Torino 1627)
Sindone evangelica historica et theologica - FrontespizioSindone evangelica historica et theologica - Capitolo VI