Il sangue presente sulla Sindone è vero sangue, come hanno dimostrato innanzitutto gli studi di Alan Adler e John H. Heller (presenza di porfirina confermata da analisi spettrometriche) e quelli di Samuel F. Pellicori (proprietà spettrometriche delle macchie ematiche).
Analisi indipendenti condotte da Pierluigi Baima Bollone hanno rilevato la presenza di eme-porfirina e di globulina.
Test microchimici hanno rilevato proteine, presenti solo in corrispondenza delle macchie ematiche e non nelle altre aree della Sindone.
Analisi spettrometriche a fluorescenza ai raggi X hanno rilevato un eccesso di ferro nelle macchie ematiche, compatibile con la presenza di sangue.
Il sangue sulla Sindone è insolitamente rosso (in genere il sangue, invecchiando, assume un colore bruno): una delle spiegazioni più accreditate è l’alta presenza di bilirubina dovuta ai forti traumi (il sangue che ne è ricco si mantiene costantemente rosso).
IL SANGUE SUL SUDARIO DI OVIEDO
Il panno fu posto sul viso di un uomo già morto, ripiegato e avvolto attorno al capo. Presenta quattro serie di macchie di sangue e liquido edematico polmonare.
La reliquia è conservata nella Camara Santa fatta costruire da Alfonso II, poi inglobata nella cattedrale gotica di San Salvador di Oviedo (Spagna).
Dimensioni: 53 x 86 cm.
Tessuto: lino a ordito ortogonale (torcitura a Z).
Da diversi anni sono in corso ricerche scientifiche sul Sudario, i cui risultati possono essere così riassunti:
- presenza di sangue umano di tipo AB
- presenza di liquidi post-mortem (provenienti dai polmoni)
- presenza di pollini
- tracce di aloe e mirra.
I pollini individuati dal criminologo svizzero Max Frei nel 1979 sembrano accreditare il percorso della reliquia dalla Palestina al Nord Africa e infine alla Spagna.
RELAZIONE SINDONE DI TORINO – SUDARIO DI OVIEDO
Lo studio comparato di Sindone e Sudario, iniziato da mons. Giulio Ricci nel 1965 e che prosegue ancora oggi, dimostra:
- la compatibilità geometrica tra il viso avvolto dal Sudario e il viso la cui immagine si è impressa sulla Sindone
- la presenza del medesimo sangue umano AB.
Molti studiosi sono propensi a concludere che la Sindone di Torino e il Sudario di Oviedo furono in contatto con il medesimo cadavere.
IL SANGUE DEI MIRACOLI EUCARISTICI
miracolo eucaristico di Lanciano (VIII secolo)
Nel 1970 il prof. Odoardo Linoli (ordinario di Anatomia, istologia, chimica e microscopia clinica) analizzò un frammento prelevato dall’ostia mutata in carne e concluse che:
- la carne è tessuto muscolare striato del miocardio
- il sangue è confermato tale mediante analisi cromatografica
- lo studio immunologico rivela che carne e sangue sono entrambi umani (il sangue appartiene al gruppo AB).
miracolo eucaristico di Buenos Aires (1992-1996)
L’allora arcivescovo Jorge Maria Bergoglio (poi papa Francesco) autorizzò le analisi, affidate ad alcuni scienziati: R. Gomez Castanon, J. Walker e infine F. Zugibe (analisi effettuate senza conoscere la provenienza del campione). Risultati:
- frammento di muscolo cardiaco del ventricolo sinistro in condizione fortemente infiammatoria (prelevato dunque dal cuore di un uomo ancora vivo)
- sangue umano appartenente al gruppo AB.
UN MIRACOLO QUOTIDIANO
I miracoli eucaristici sono segno visibile del Miracolo per eccellenza, la Transustanziazione del Pane e del Vino nel vero Corpo e nel vero Sangue di Gesù Cristo: questo Miracolo si ripete innumerevoli volte al giorno, ogni giorno da quasi venti secoli, in ogni chiesa del mondo ove viene validamente celebrata una Santa Messa.
«La Chiesa vive dell’Eucaristia. Questa verità» è «il nucleo del mistero della Chiesa» e «si pone al centro della vita ecclesiale» (Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, 1).
I miracoli eucaristici possono aiutare i fedeli cattolici a riscoprire il valore sacrificale dell’Eucaristia, offerta incruenta del Sacrificio della Croce per la Redenzione del mondo, e risvegliare la pratica dell’Adorazione Eucaristica.