Il tessuto della Sindone


DI CHE COSA E’ FATTA LA SINDONE?

La Sindone è un ampio telo in puro lino. Presenta una trama a spina di pesce, non comune e piuttosto ricercata. Il filato della Sindone è a un unico capo e presenta torcitura a Z (decisamente meno comune di quella a S).
Tessuto a spina di pesce del lino della SindoneDisegno botanico della pianta di lino
Il lino (Linum usitatissimum) è utilizzato fin dall’antichità: esso si ricava dalle fibre di una pianta assai diffusa. Le fibre da lavorare si ottengono lasciandole macerare per alcuni giorni in acqua e separandole dal fusto: si procede poi alla maciullatura, alla scotolatura e alla pettinatura (separazione del lino dalla stoppa), per giungere infine alla filatura, mediante la quale la fibra di lino, liberata dalla parte legnosa, può essere filata con il fuso; dopo la tessitura, sono necessari il lavaggio e l’esposizione al sole.

 

Le fibre di lino, lunghe e sottili, al microscopio hanno l’aspetto di tubicini dritti e trasparenti.
Ingrandimento di una fibra di linoFibra di lino al microscopio
Ingrandimento della trama del linoFibre di linoLino in vari stadi di lavorazione

 

LE DIMENSIONI DELLA SINDONE

La Sindone è un lenzuolo di grandi dimensioni: l’archeologia conosce tuttavia tessuti anche più grandi, a riprova del fatto che nell’antichità esistevano telai in grado di produrre pezze uniche di dimensioni considerevoli.
Un esempio antichissimo (4000 a.C.) è il lenzuolo funebre di m 7×2 della Grotta del Guerriero scoperta nel 1993 nella zona di Gerico.
Alcuni esempi risalenti all’Antico Egitto sono i lenzuoli in cui sono avvolte alcune mummie egizie oppure i lenzuoli di lino ritrovati nella tomba dell’architetto Ra (conservati presso il Museo Egizio di Torino e che misurano m 4 x 4 e 1,60 x 5,20).
A seguito dell’incendio del 1532, quando la Sindone era ancora custodita nella Sainte-Chapelle di Chambéry, la Sindone fu restaurata, rammendata e rattoppata dalle monache clarisse nel 1534: sul retro della Sindone (che non contiene alcuna immagine) fu cucito il cosiddetto telo d’Olanda, anch’esso in lino, per consolidare e proteggere la reliquia.

 

Dopo i restauri del 2002 (quando sono stati rimossi il telo di lino d’Olanda e le toppe delle Clarisse) il Telo misura 439.5/442 x 110/112.3. Si tratta di misure medie: il lino è un tessuto elastico, soggetto a trazione, e subisce l’influenza delle condizioni atmosferiche. Oggi la Sindone è conservata in una teca ad atmosfera controllata, per proteggerla al meglio dalla luce e dall’aria.
Restauri del 2002Teca ad atmosfera controllata

 

L’ASSENZA DI FIBRE DI LANA

Una caratteristica molto particolare della Sindone è la completa assenza di fibre di lana: questo dettaglio permette di affermare che la
tessitura avvenne su un telaio dedicato esclusivamente al lino e che non ebbe mai contatti con filati di lana. Simili telai, ritualmente puri, erano comuni in Israele per rispettare la proibizione della sha’atnez, cioè la commistione di lana e lino (Dt 22,11).
Tessitori all'opera
In quest’ottica, il concetto di sindone pura (en sindòni cathara / ἐν σινδόνι καθαρᾷ) riportato nel Vangelo di Matteo (Mt 27,59) assume una valenza rituale tipicamente ebraica.
Tale proibizione valeva (e vale tuttora per gli Ebrei osservanti) per gli indumenti, mentre nel caso delle sindoni funerarie non era necessaria: una sindone funeraria poteva essere ritualmente pura oppure no (una sindone pura era “inutilmente” più costosa: nel caso di Gesù sappiamo che Giuseppe di Arimatea provvide a una sepoltura di particolare pregio).