JOHN JACKSON – ERIC JUMPER 1976-78
VP-8
LA SINDONE CONTIENE INFORMAZIONI TRIDIMENSIONALI

I fisici statunitensi John Jackson e Eric Jumper, presso la US Air Force Academy, inizialmente solo per curiosità, processano una fotografia del volto sindonico con un analizzatore VP-8 (strumento in grado di tradurre in distanza l’intensità luminosa, cioè di convertire luci e ombre di una fotografia in una sorta di mappa 3D).

Furono così in grado di costruire un modello 3D della Sindone fatto di strati di cartone (oggi presso la cappella dei cadetti dell’Accademia).
L’INTENSITA’ DELL’IMMAGINE SINDONICA È INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA DISTANZA CORPO-TELO
Il VP8 rende possibile la proiezione isometrica (una mappa elaborata sulla base della luminosità): il bianco corrisponde alle zone più alte e il nero alle zone più basse.
Nella Sindone, gli algoritmi del VP8 sono stati utilizzati per codificare l’immagine della Sindone in un rilievo tridimensionale.
Qualunque altra fotografia processata in questo modo dà come risultato un’immagine informe: una fotografia, in quanto immagine bidimensionale, non contiene quel tipo di informazioni (anzi, sottoporre una comune fotografia al sistema VP-8 fornisce risultati distorti, perché il soggetto della fotografia è illuminato da flussi luminosi provenienti da diverse direzioni; infatti, per ottenere una immagine stereoscopica da una fotografia, è necessario averne a disposizione almeno una seconda e conoscere la distanza tra i punti di osservazione).
L’analisi delle informazioni 3D è invece possibile soltanto se l’illuminazione ricevuta dall’oggetto dipende dalla distanza dalla fonte luminosa.
L’ipotesi è dunque che l’immagine si sia prodotta a causa di una radiazione che non ha subito alcun fenomeno di rifrazione o riflessione.
BARRIE SCHWORTZ 1978
Elaborazione 3D del viso sindonico.
GIOVANNI TAMBURELLI 1978
Ulteriori elaborazioni dell’immagine tridimensionale compiuti da una équipe del Politecnico di Torino guidata da Giovanni Tamburelli hanno confermato e approfondito i risultati di Jackson e Jumper.
Segnaliamo la statua in terracreta realizzata nel 1998/2000 da Luigi E. Mattei ed esposta al Museo della Sindone di Torino.
Ne esistono alcune copie in bronzo, come quella esposta a Bologna alle Sette Chiese o quella esposta presso l’APRA di Roma (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum).
OLOGRAMMI
Sono stati realizzati degli ologrammi sindonici, elaborati a partire da fotografie, che rendono immediatamente percepibile la corporeità dell’Uomo della Sindone: si tratta di rese artistiche della figura a rilievo, adeguatamente proporzionata.
Va tuttavia detto chiaramente che, per quanto suggestivi, si tratta di falsi ologrammi: non è infatti possibile ricavare ologrammi da oggetti bidimensionali come un’immagine impressa su un tessuto (non si può fare l’ologramma della Sindone esattamente come non si può fare l’ologramma di un foglio di carta). Non avendo, in sé, alcuna profondità (l’immagine è contenuta in un film sottilissimo, 0,2 millesimi di millimetro), l’oggetto bidimensionale (in questo caso le fotografie da cui si trae il falso ologramma) non può essere reso in 3D come un ologramma: per farlo, la terza dimensione viene «ricostruita» per ottenere l’effetto desiderato.