L’enigma della formazione dell’immagine


Elaborazione grafica dei punti di contatto tra il corpo sindonico ed il telo
Ingrandimento di una fibbra di linoIl filato di lino della Sindone è costituito mediamente da un centinaio di fibrille: l’immagine risiede solo nelle fibrille più superficiali. Il processo di formazione dell’immagine, dunque, ha interessato solo uno strato sottilissimo (0,2 millesimi di millimetro), lasciando intatto l’interno del filo.
Fascio di fibbre di lino al microscopioNon c’è immagine sotto le macchie di sangue (che hanno evidentemente ‘schermato’ la stoffa durante la formazione dell’immagine): quindi, l’immagine si è formata dopo la deposizione del cadavere nel Telo.
La precisa relazione esistente tra l’intensità dell’immagine ela distanza corpo-telo implica che il Telo è stato posato sotto e sopra il cadavere, non completamente a contatto con il corpo irrigidito: ciò non contraddice le tradizioni funerarie giudaiche, che tendono a preferire un avvolgimento morbido, senza legature o nodi (i nodi sono proibiti perfino alle estremità di fili eventualmente usati per tenere insieme le estremità del telo; tale regola intende richiamare alla caducità: la sindone funeraria è destinata a decomporsi insieme al cadavere che avvolge).
Deposizione dalla Croce, G.B. della Rovere (Galleria Sabauda - Torino, XVII sec.)
REB Theory (Teoria del lampo di energia radiante):
secondo questa teoria, il corpo si è smaterializzato all’interno del telo e ha contestualmente emesso una radiazione molto intensa e molto breve che avrebbe prodotto l’immagine.
 
Nessuno è finora riuscito a riprodurre l’immagine sindonica in laboratorio: gli esperimenti che hanno dato i risultati con le caratteristiche chimico-fisiche più simili a quelle dell’immagine sindonica sono stati condotti bombardando tessuti di lino con raggi UV di brevissima durata e di una ben precisa lunghezza d’onda mediante un laser a eccimeri molto potente (équipe italiana dell’ENEA di Frascati).
Laser ad eccimeriConfronto fra un particolare della Sindone ed un pezzo di lino sottoposto al laser
Si noti che la notevolissima potenza erogata dal laser è in grado di riprodurre una decolorazione delle fibrille di lino con caratteristiche ‘simil-sindoniche’ su piccoli tessuti di pochi centimetri quadrati.
La Sindone ha una superificie di circa 5 metri quadrati: per duplicarla con lo stesso sistema sarebbero necessari più laser a eccimeri di quanti ne esistano nei laboratori di tutto il mondo.

 

L’enigma della separazione Corpo-Telo

Il contatto corpo – telo cessò in pieno stato di rigidità cadaverica: la Sindone, infatti, non reca alcuna traccia di decomposizione (che dovrebbe invece osservarsi almeno in corrispondenza degli orifizi).
Quindi, il contatto corpo – telo cessò entro circa 40 ore.
Inoltre, va detto che affinché il sangue rappreso, coagulato sul corpo del cadavere, si sciolga e si trasporti sul tessuto possono essere entrati in gioco più fenomeni, ma sicuramente il ruolo maggiore lo ebbe la fibrinolisi: in un lasso di tempo di 36-40 ore il sangue si ridisciolse e si depositò sul telo.
I contorni di macchie e coaguli di sangue, inoltre, sono netti e ben definiti, senza alcuna sbavatura (come è normale attendersi dopo il distacco di qualsiasi tessuto dalla pelle insanguinata): quindi il cadavere non fu materialmente asportato dalla Sindone.

MBT Theory (Teoria del corpo meccanicamente trasparente): secondo questa teoria, di cui esistono diverse elaborazioni, a partire dalla prima teoria presentata da John Jackson in proposito, il Telo si è afflosciato attraversando il corpo. La metà superiore del Telo, inizialmente a contatto con la parte anteriore dell’Uomo della Sindone (la metà che reca l’impronta frontale) sarebbe letteralmente caduta sulla metà inferiore, inizialmente a contatto con la parte posteriore dell’Uomo della Sindone (la metà che reca l’impronta dorsale).
Il rigor mortis è lo stato di rigidità cadaverica che insorge alcune ore dopo la morte. Nel caso dell’Uomo della Sindone, che subì una morte molto traumatica, il rigor mortis si instaurò 1-2 ore al massimo dopo la morte. Dopo circa 12 ore il processo di irrigidimento muscolare si completa ed è stabile per altrettante, per poi iniziare lentamente a diminuire. Circa 36-42 ore dopo il decesso, inizia la decomposizione del cadavere.
L’Uomo della Sindone, invece, appare in perfetto stato di conservazione e in pieno rigor mortis.